Breve discussione su come l’Iper-Linguistica rispetti gli standard etici della Comunità Europea e su come le sue dinamiche di costruzione dei sistemi di AI siano Human-Oriented e attente alle dinamiche sociali di rispetto della privacy, non divulgazione, discriminazione e inclusione.
Prendendo in considerazione le principali macroaree del dominio dell’Iper-Linguistica©, ovvero la Psicolinguistica e l’Intelligenza Artificiale, verrà subito alla mente il pensiero che entrambe le discipline operano su dati e informazioni individuali al fine di adempiere ai compiti per cui vengono utilizzate, come la profilazione dei dati e degli utenti o l’utilizzo di dati per la creazione di grandi database.
Ciò può fornire un elemento di negatività impattante che pregiudica una adeguata valutazione circa l’effettivo utilizzo di questi dati e le possibili conseguenze sulla vita degli utenti da cui queste informazioni vengono generate, nonostante questi siano contesti ampiamente dibattuti e regolamentati non solo dal punto di vista giurisdizionale, ma anche e soprattutto da un punto di visto etico-filosofico.
In primo luogo si consideri la psicolinguistica, un settore d’indagine ibrido tra linguistica e psicologia, il cui scopo è di andare ad analizzare quali sono i processi cognitivi che consentono la percezione, la memorizzazione, la comprensione e l’utilizzo del linguaggio.
Per fare questo gli studiosi, oltre a costruire ipotesi e teorie e a corroborarle o confutarle per mezzo di test sperimentali e dibattiti, creano schemi, processi e classificazioni inerenti le modalità attraverso cui gli stimoli linguistici e le loro implicazioni socio-culturali vengono elaborate e implementate dal nostro sistema mente-cervello, allo scopo di comprendere e distinguere le diverse tipologie di interazione e comunicazione umane.
Ciò significa agglomerare una grandissima quantità di dati per definire clusters e trends e produrre classificazioni archetipiche indipendenti dai potenziali utenti da cui sono stati estrapolati i dati. Di conseguenza, si apre il discorso sulla correttezza, liceità e trasparenza del trattamento, sulla tutela dei diritti di riservatezza e di non divulgazione di dati sensibili personali e sul social scoring.
Innanzitutto è necessario soffermarsi sul fatto che anche qualora i sistemi di Iper-linguistica© utilizzino dati personali, evento piuttosto raro e solo su concessione del diretto interessato, questi operano nella quasi totalità dei casi esclusivamente su dati pubblici accessibili da chiunque sul Web, senza percorsi preferenziali od opachi, e in nessuno caso questi dati vengono classificati per fini valutativi o di credito sociale. Inoltre agiscono in conformità con il Regolamento UE n. 679/2016, ovvero il Regolamento Generale per la Protezione dei Dati Personali[1], altrimenti noto come GDPR, emanato dal Garante della Privacy il 27 Aprile 2016.
Questo garantisce all’utenza tutti i diritti stabiliti dalle norme europee, le più dettagliate in materia, ovvero la riservatezza, la forma anonima e aggregata, accesso facile alle modalità e finalità di trattamento, la portabilità dei dati, il diritto all’oblio, il diritto di conferma, notifica e rettifica, la limitazione o la revoca del trattamento, nonché l’inoltro di reclamo formale all’Autorità Garante della Privacy.
In seconda istanza, prendiamo ora in considerazione la frontiera tecnologica dell’Intelligenza Artificiale e il fortissimo e rilevante dibattito etico su di essa.
I grandi risultati tecnologici raggiunti dall’essere umano pongono sempre nuovi quesiti riguardo le norme etiche da impiegare, soprattutto in questi nuovi contesti per i quali il confine tra privato e pubblico non è più così marcato; si pensi soltanto alla quantità di informazioni individuali condivise suoi vari social network dai loro utilizzatori.
Per ciò che concerne l’Intelligenza Artificiale, le diverse realtà, istituzionali e non, hanno da subito dibattuto nel tentativo di incoraggiare uno sviluppo tecnologico etico, orientando gli organi decisionali verso la compilazione di specifiche norme di regolamentazione che hanno fissato precisi parametri etici di riferimento.
Degne di nota sono senza dubbio la Carta Etica Europea sull’Utilizzo dell’Intelligenza Artificiale nei Sistemi Giudiziari[2], documento per mezzo del quale sono stati stabiliti i principi secondo cui questo strumento debba essere utilizzato, ovvero:
- Principio del rispetto dei diritti fondamentali;
- Principio di non-discriminazione;
- Principio di qualità e sicurezza;
- Principio di trasparenza, imparzialità ed equità;
- Principio “del controllo da parte dell’utilizzatore”.
Nonché le Ethics Guidelines for Trustworty AI[3], documento che fornisce i criteri chiave al fine di garantire l’affidabilità dei sistemi di intelligenza artificiale, ovvero:
- Supervisione umana;
- Robustezza tecnica e sicurezza;
- Privacy e Governance dei dati;
- Trasparenza;
- Diversità, non discriminazione ed equità;
- Benessere sociale e ambientale;
- Responsabilità.
Con l’esplosione dell’Intelligenza Artificiale Generativa e il repentino aumento degli ambiti di utilizzo di tecnologie sempre più all’avanguardia, si sono aperti degli ulteriori scenari di analisi morale soprattutto riguardo la capacità di reperimento, contenimento, mantenimento e divulgazione dei dati. L’impressionante impatto che ciò ha avuto sulla popolazione mondiale e il fondamentale dibattito sociale da ciò scaturito ha reso necessario un nuovo intervento degli organi istituzionali per una nuova normalizzazione.
In virtù di ciò, il 13 marzo 2024, il Parlamento Europeo ha approvato L’AI Act[4], definendo così una serie di nuove norme comprendenti, tra le altre, ulteriori regolamentazioni delle finalità generali, limitazioni all’utilizzo dei sistemi di identificazione biometrica, impossibilità di applicazione di sistemi di credito sociale, di manipolazione e sfruttamento della vulnerabilità degli utenti, ecc[5].
I sistemi di Iper-Linguistica© si pongono qualitativamente e quantitativamente a favore di questa normalizzazione, innanzitutto rispettando ognuna di queste norme e ponendo il loro focus attentivo sulla persona piuttosto che sull’informazione, garantendo quanto finora esposto riguardo la tutela individuale. Secondo poi, i modelli iper-linguistici vengono modellati, costruiti e addestrati a un utilizzo trasparente, anonimo e aggregato del dato, assicurando il mantenimento degli standard europei sull’utilizzo dei dati.
In definitiva, ci sentiamo di affermare e sostenere quanto l’Iper-Linguistica© concretizzi la sua particolare attenzione alle questioni morali circa l’utilizzo di modelli e strategie di indagine psicolinguistica e tecnologie di Intelligenza Artificiale, stabilendo dei solidi e rigidi parametri etici il cui rispetto è centrale nella costruzione e nello sviluppo di sistemi, piattaforme e servizi dedicati alla persona.
Bibliografia e Sitografia:
[1] Per approfondimenti inerenti il Regolamento, cfr. https://www.garanteprivacy.it/il-testo-del-regolamento
[2] Per approfondimenti inerenti la Carta Etica Europea, cfr. https://rm.coe.int/carta-etica-europea-sull-utilizzo-dell-intelligenza-artificiale-nei-si/1680993348
[3] Per approfondimenti inerenti le Ethics Guidelines, cfr. https://digital-strategy.ec.europa.eu/en/library/ethics-guidelines-trustworthy-ai
[4] Per approfondimenti inerenti l’AI Act, cfr. https://artificialintelligenceact.eu/
[5] Cfr. https://www.europarl.europa.eu/news/it/press-room/20240308IPR19015/il-parlamento-europeo-approva-la-legge-sull-intelligenza-artificiale